Snow lancia sul mercato la prima soluzione di visibilità dell’utilizzo delle licenze saas per aiutare le aziende ad ottimizzare gli investimenti nel cloud

Snow lancia sul mercato la prima soluzione di visibilità dell’utilizzo delle licenze saas per aiutare le aziende ad ottimizzare gli investimenti nel cloud

Snow for SaaS aggiunge funzionalità uniche alla sua piattaforma, fornendo alle aziende un quadro completo per applicazioni ibride, cloud e on-premise.

Snow Software, leader mondiale nelle soluzioni di Software Asset Management (SAM) e Cloud Management, ha introdotto Snow for SaaS per dare visibilità alle organizzazioni al loro crescente portafoglio di applicazioni SaaS in uso in azienda. Le società possono utilizzare queste informazioni per ottimizzare gli investimenti, aumentare l’efficienza operativa, gestire il rischio e la conformità e migliorare i loro prodotti e servizi.

Gli utenti aziendali utilizzano sempre più spesso applicazioni SaaS per muoversi più velocemente e reagire alle mutevoli esigenze aziendali. Gartner prevede che il SaaS raggiungerà il 45% della spesa totale per il software applicativo entro il 2021*. Le organizzazioni traggono indubbiamente vantaggio da questo cambiamento, ma né le aziende né  l’IT hanno visibilità sulla totalità del loro utilizzo del SaaS. Grazie a questa necessaria visibilità, le aziende possono investire con fiducia in asset tecnologici che favoriscono la crescita e l’agilità del business senza spendere troppo, e allo stesso tempo assicurano conformità e una governance disciplinata.

“Stiamo operando con una strategia cloud-first, quindi il nostro utilizzo di applicazioni SaaS e ambienti cloud è in rapida espansione”, ha dichiarato Jaswant Kalay, global software asset manager, Informa Group. Abbiamo utilizzato Snow e la sua discovery per avere visibilità e un migliore controllo sul nostro panorama IT. Office 365 è uno dei nostri costi maggiori e Snow ci ha aiutato a ottimizzare l’investimento”.

“Poiché i nostri clienti continuano a passare da ambienti on-premise a ambienti cloud e ibridi, è essenziale che continuiamo a sfruttare i principali strumenti SAM sul mercato e a fornire servizi strategici ai nostri clienti. Lavorare con Snow for SaaS in combinazione con la piattaforma PyraCloud di SoftwareONE consente ai nostri clienti di gestire meglio l’intero parco software, amministrando al contempo il budget e la spesa complessiva”, ha dichiarato Darryl Sackett, direttore globale della gestione del ciclo di vita del software presso SoftwareONE.

Snow for SaaS aiuta le organizzazioni a scoprire, gestire e ottimizzare le applicazioni SaaS, in combinazione con applicazioni software on-prem e ibride come Microsoft Office 365″.  La soluzione consente ai clienti di scoprire applicazioni gratuite, di prova e a pagamento che sono in uso in tutta l’azienda, fornendo informazioni su dove vengono utilizzate e da chi. Questo quadro completo a livello utente viene fornito dalla tecnologia di Snow senza dover riconciliare i dati finanziari e i dati IT. Creando una visione dettagliata dell’utilizzo delle applicazioni SaaS a livello utente, Snow fornisce informazioni sull’utilizzo del SaaS indipendentemente dal luogo in cui l’applicazione è stata selezionata o acquistata nell’organizzazione.

Snow for SaaS aiuta a garantire che le applicazioni siano utilizzate in modo efficace, guida la razionalizzazione laddove necessario e identifica le opportunità di risparmio e i rischi di conformità.  Ciò consente alle organizzazioni di ottenere il vero valore dei loro investimenti SaaS, offrendo agilità aziendale con una solida governance. La soluzione supporta anche la raccolta dati basata su API per quelle applicazioni che sono utilizzate in modo massiccio o che possono avere opzioni di abbonamento costose o complesse.  Questi dati più dettagliati vengono utilizzati per fornire informazioni per l’ottimizzazione degli abbonamenti.

“CIO e CFO hanno entrambi interesse a gestire l’espansione del SaaS, ma non vogliono rallentare il business e prevenire la crescita”, ha dichiarato Alastair Pooley, Chief Information Officer di Snow Software. “Le decisioni di acquisto di licenze SaaS sono spesso prese all’interno dell’azienda e all’IT rimane il compito di gestire e razionalizzare le applicazioni, quando preferiscono sostenere gli sforzi di innovazione e trasformazione. I CFO vogliono naturalmente avere una visione e un controllo dei costi. Snow for SaaS soddisfa sia i requisiti IT e che finanziari senza ostacolare l’agilità aziendale”.

“La curva di utilizzo del SaaS è una correlazione diretta con il desiderio che i leader aziendali hanno della tecnologia di guidare i risultati di business”, ha osservato Vishal Rao, presidente e direttore operativo, Snow Software. “Con la crescente adozione di applicazioni basate sul cloud, le aziende hanno bisogno di nuovi strumenti per comprendere e sfruttare al massimo l’intero patrimonio tecnologico, e Snow è entusiasta di offrire ai propri clienti questa innovazione”.

Fonte: Snow Software

Come il SaaS ha fallito le sue promesse – e come poterle realizzare

Come il SaaS ha fallito le sue promesse – e come poterle realizzare

Ogni tanto faccio un passo indietro e penso all’obiettivo originale del SaaS. L’idea era di fare del software un servizio. Le aziende avrebbero dovuto “collegarsi” al cloud ed iniziare a utilizzare la loro applicazione con la stessa rapidità e facilità con cui guardiamo oggi i film tramite Apple TV.

SaaS, o cloud computing, è venuto al mondo sulle spalle di Salesforce.com e della sua idea “No software”. Ha promesso grandi vantaggi rispetto alle soluzioni on-premise per quasi tutti i casi di utilizzo aziendale. Sono finiti gli enormi esborsi di capitali per l’infrastruttura per far funzionare la tua applicazione, per non parlare dei costi e del malcontento della manutenzione, patch e aggiornamento del software.

SaaS ha proposto di eliminare tutto ciò, e in larga misura lo ha fatto. Ma il movimento “as a service” prometteva altre cose. E quelle promesse sono state in gran parte disattese. Le tre promesse che emergono per me sono le seguenti.

  1. SaaS è facile da implementare

L’installazione di software on-premise richiedeva tradizionalmente mesi (e talvolta anni) di lavoro e spesso la presenza di un team presso la sede del cliente fino al completamento dell’installazione. SaaS prometteva un futuro più piacevole. Le implementazioni SaaS dovevano essere semplici. Per alcuni anni, è stato così. Ma mentre le soluzioni SaaS maturavano, alcuni dei fornitori di maggior successo sono caduti nella trappola delle implementazioni pesanti. Troppe delle implementazioni SaaS di oggi assomigliano alle implementazioni legacy di ieri. Eppure le vecchie promesse continuano a ripetersi, anche se i vendor hanno difficoltà a rispettarle.

  1. SaaS è self-service

Nessun utente business dovrebbe inserire codice, mai. Eppure ogni giorno vedo persone che scrivono le loro personalizzazioni. Perché? Mentre le organizzazioni di tutti i settori utilizzano al 90% le stesse funzioni e capacità su una piattaforma, solo il 10% dell’utilizzo è specifico per il proprio mercato verticale o modello di business. Quest’ultimo 10% potrebbe facilmente diventare una personalizzazione dolorosa.

  1. Le soluzioni SaaS sono plug and play

Avere una serie di soluzioni end-to-end strettamente integrate rimane ancora un obiettivo per i clienti. Il problema è che la maggior parte dei fornitori SaaS spesso costruiscono le loro piattaforme come una serie di soluzioni puntuali che non si integrano bene tra loro.

Queste non sono promesse facili da mantenere. Prendere qualcosa che è intrinsecamente difficile (come l’implementazione di software) e renderlo facile è un risultato enorme. Richiede la progettazione per ogni scenario in modo che i clienti abbiano un modo semplice e intuitivo di procedere.

E’ ancora possibile mantenere queste promesse, ma richiede alcune riorganizzazioni fondamentali e un ritorno al concetto originale di SaaS. Ecco cosa devono fare i vendor di soluzioni  SaaS:

Integrare le best practice per trasformare la personalizzazione in configurazione

I vendor di soluzioni SaaS dovrebbero lasciare la personalizzazione tradizionale al software on-premise e invece incorporare le best practices e comuni insiemi di funzionalità per il mercato verticale nelle loro piattaforme. Quindi, è possibile utilizzare widget e altri strumenti intuitivi per dare agli utenti la libertà di modellare facilmente tali funzionalità in base alle proprie esigenze aziendali. Configurazione-non personalizzazione.

Abbandonare la mentalità della soluzione puntuale

Se una nuova funzionalità o tecnologia non si integra facilmente con le soluzioni esistenti, i vendor di soluzioni SaaS dovrebbero acquisire o svilupparne una che sia parte integrante di una soluzione più ampia e completa per i clienti.

Ottimizzazione, anche automatica, dell’implementazione

L’implementazione semplice e veloce spesso si riduce ad automatizzare la maggior parte dei passaggi necessari per implementare una nuova piattaforma. Si tratta di un lavoro impegnativo, che però garantisce che l’esperienza del cliente inizi nel migliore dei modi.

Tutto self-service

Propongo un aggiornamento del vecchio grido di Salesforce.com “No software”. Ora dovrebbe essere “No IT”. Dall’inizio alla fine, si dovrebbe essere in grado di realizzare tutto il necessario senza un aiuto da parte dell’It. Per alcuni vendor di soluzioni SaaS, questo potrebbe richiedere un esame approfondito di come il loro software cloud è architettato e ciò che bisogna cambiare.

Affidarsi al feedback della community per innovare

Un grande vantaggio del SaaS è che si può vedere come le persone stanno utilizzando la piattaforma e dove stanno avendo problemi. Ma i vendor non dovrebbero fermarsi qui. Dovrebbero interrogare i clienti direttamente su ciò che funziona e ciò che non funziona, e dove vogliono che la piattaforma vada. Questo sembra abbastanza semplice, ma sareste sorpresi di quanti fornitori di SaaS non si preoccupano.

Non c’è dubbio che il cloud vada a vantaggio dei clienti. Ma c’è un parecchio spazio di miglioramento, e inizia con ricordare che cosa è realmente il SaaS.

 

Fonte: tratto da https://www.linkedin.com/pulse/how-saas-has-fallen-short-its-promisesand-fix-bhaskar-himatsingka/  Bhaskar Himatsingka Chief Product Officer @ Adaptive Insights

XURRENT

XURRENT

Xurrent (formerly 4me) la prima applicazione di gestione dei servizi enterprise creata appositamente per supportare l’approccio SIAM (Service Integration and Management).

IT Service Management cloud  di qualità superiore

È l’unica soluzione di ITSM che segue sia gli SLA interni che gli SLA dei service provider esterni. 4me inoltre offre l’interfaccia più intuitiva rispetto ad ogni altro ITSM enterprise sul mercato e offre tempi di risposta rapidissimi che, per le aziende che lavorano worldwide, è cosa di fondamentale importanza.

Supporta i seguenti processi:

  • Service Portfolio & Catalogue Management
  • Service Level Management
  • Service Asset & Configuration Management
  • Request & Incident Management
  • Problem Management
  • Change Management
  • Release & Deployment Management

La missione

Offrire alle aziende un service management che:

  • Sia così veloce e facile da usare che migliora la produttività degli specialisti del supporto.
  • Dia ai responsabili IT le informazioni di cui hanno bisogno per ottimizzare costantemente l’allocazione delle risorse.
  • Migliori i rapporti con gli outsourcer tenendo obiettivamente  traccia delle prestazioni offerte e permettendo una continua collaborazione tra gli outsourcer e i propri clienti.

I vantaggi

Ottenendo gli scopi indicati nella missione 4me permette agli IT service provider di concentrarsi di più sulle necessità dei propri clienti. Di conseguenza l’attività sarà più produttiva, che è in fondo quello che incrementa gli standard di vita.

I valori

  • Un IT Service management di prima classe accessibile a tutte le aziende con necessità avanzate, indipendentemente dalla dimensione.
  • Rendere il lavoro facile per i clienti, il che significa anche garantirgli la libertà , economica e tecnica, di trasferire il loro business e i loro dati da qualcun’altro.