L’avvento delle nuove tecnologie nell’ultimo decennio ha avuto un impatto dirompente nel nostro ambiente di lavoro, tanto che non si parla più di posto ma di spazio di lavoro: siamo passati da “workplace” a “workspace”.
I confini sono sempre più labili, gli strumenti sempre più avanzati, i casi d’uso si sono moltiplicati: chi entra nel mondo del lavoro adesso si trova davanti una proposta lavorativa nuova, che non esisteva quando ha cominciato il suo percorso di studi. I posti di lavoro disponibili si sono trasformati, seguendo l’onda dell’evoluzione tecnologica che ha dato una scossa al business delle aziende, e i ruoli esistenti si sono dovuto evolvere.
Noi lavoratori e dipendenti siamo diventati più esigenti, richiedendo al nostro datore di lavoro strumenti avanzati per essere più efficaci e semplificare la nostra attività, con il beneficio per il business di diventare più produttivi.
In poche parole: siamo in piena trasformazione verso un workspace digitale.
“Trasformare” è proprio il termine adatto: dare forma. La nuova tecnologia che prepotentemente ha conquistato le nostre scrivanie, è così innovativa e rapida nell’aggiungere nuove funzionalità che l’IT delle aziende non è riuscita a star dietro al cambiamento. Ed è quindi necessario definire il nuovo spazio di lavoro, appunto “dargli una forma”.
Non è più tempo di bloccare ciò che dall’esterno arriva nel nostro workspace: ciò infatti causa da una parte il malcontento dell’end-user, e dall’altro limita le potenzialità di business. Bisogna guidare ed indirizzare il nuovo e governarlo per ottenerne i maggiori benefici.
Le tecnologie VMware accompagnano le aziende nel loro percorso verso il Digital Workspace, con una soluzione che soddisfa a 360 gradi i casi d’uso più diffusi, basata su Workspace ONE. In tal modo si riduce la distanza tra le richieste degli utenti finali e quelle di business, rendendo sicuro l’accesso alle applicazioni ed ai dati da minacce sempre più crescenti.
Ma quali sono i 5 requisiti per una completa adozione del Digital Workspace?
- User Experience: è fondamentale soddisfare le esigenze dell’utente finale e renderlo felice. Il primo passo è quello di individuare i casi d’uso, selezionarli e classificarli, conoscere le esigenze di ogni tipo di utente e delle linee di business in modo da dare valore all’azienda, aumentare la produttività e semplificare le operazioni dell’IT.
- Any Applications: l’esperienza utente è dettata dal fatto che bisogna accedere da qualsiasi dispositivo e da qualsiasi location alle proprie applicazioni, per poter espletare le attività quotidiane. E l’evoluzione dell’ambiente di lavoro deve considerare che alcune applicazioni non possono evolvere alla stessa velocità con cui le nuove tecnologie mobile invadono il workspace, ma rimangono indietro. Quindi bisogna avere a disposizione una soluzione che gestisca non solo le applicazioni più recenti e moderne (SaaS e mobile) ma anche quelle legacy, per garantire continuità agli utenti ed al business.
- Modern Management: un workspace digitale deve essere gestito in modo da garantire un’esperienza “always on” e “always connect” a tutti i tipi di dispostivi, mobile e laptop, facendo leva sulle potenzialità del cloud. Una gestione moderna introduce semplificazione e sicurezza, conoscendo il contesto in cui il dispositivo lavora per applicarne le giuste policy, e, con un set di API per gestire una vasta gamma di sistemi operativi, estendere il management a il più ampio range di device.
- Insights: se l’IT deve supportare il business e garantire una buona esperienza all’utente, non deve essere percepito esclusivamente come il dipartimento da contattare quando è necessario riparare un dispositivo. L’IT deve cambiare il modo in cui viene percepito, e avere gli strumenti per conoscere l’ambiente in cui gli utenti lavorano, le loro preferenze, le loro esigenze. Non basta collezionare log e informazioni di utilizzo, ma sfruttare tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning per dedurre informazioni utili per applicare azioni correttive, e quindi analizzare performance, rischi, utilizzo.
- Automation: è vero che gli Insight sono critici. Ma la risposta correttiva non può essere manuale e reattiva. Dev’essere preventiva ed automatizzata. Provisioning di nuove applicazioni, auto-remediation, applicazione di nuove policy: ecco le azioni che devono essere usate non solo per bloccare un dispositivo se è il caso, per esempio, ma per garantire all’utente un ambiente di lavoro sempre aggiornato e protetto.
Il percorso verso il Digital Workspace con Workspace ONE porta benefici tangibili ed evidenti, che permettono di ridurre in primis costi e complessità rispetto a strumenti manuali e a compartimenti stagni. Inoltre, si riescono ad aumentare i livelli di sicurezza garantendo alta produttività e flessibilità agli utenti.
Così l’IT diventa un partner dell’impresa: garantisce la massima esperienza digitale agli utenti, invece di continuare a gestire puramente i dispositivi e chiamate di supporto.
Fonte: VMware Italy