Il futuro del lavoro è cambiato per sempre.
Nell’ultimo anno, le nostre vite sono state sconvolte, con nuove sfide e, al tempo stesso, nuove opportunità. Abbiamo imparato a gestire intense maratone di video calls, inviti di colleghi e clienti, lasciandoli entrare nel nostro spazio personale, quello delle nostre case. Il cambiamento globale che ha condotto allo smart working ha trasformato il nostro modo di vivere e lavorare, implicando dei cambiamenti che nel futuro non potranno essere trascurati.
Non si può fare a meno di chiedersi: cosa implica tutto ciò per le aziende?
La nostra ultima ricerca, condotta nel Maggio del 2020, prediceva che “non torneremo mai alla normalità”. Un anno dopo, questa previsione è diventata certezza. Il nostro nuovo report fa luce sugli effetti degli ultimi quattordici mesi e sulle conseguenze che potrebbero avere negli anni futuri, da una prospettiva economica, professionale e culturale.
L’obiettivo per gli imprenditori si è spostato temporaneamente dal gestire un team che lavora da remoto, al costruire una forte, impiegato-centrica esperienza lavorativa. Questa sfida, come dimostrano i nostri risultati, è il nuovo status quo: una nuova definizione dello spazio lavorativo, dove “we work wherever works”, lavoriamo ovunque ci troviamo.
Lo possiamo chiamare remoto, ibrido, flessibile o dinamico: le aziende che vogliono essere competitive ed attirare i migliori talenti hanno bisogno di ripensare il classico posto di lavoro. Creando flessibilità, possono incentivare gli impiegati ad essere più produttivi e di successo, a prescindere dal luogo in cui si trovino.
In Okta, abbiamo sposato questa filosofia anche prima della pandemia. Infatti, prima del marzo del 2020, più del 30% dei nostri impiegati lavorava in smart working. Negli scorsi anni, abbiamo sviluppato un framework interno atto a fornire supporto a chi lavorava da remoto, investendo su agilità e flessibilità e facendone un perno fondamentale della nostra cultura. È una filosofia che speriamo possa ispirare le altre aziende e che possa guidare la loro trasformazione.
La nostra ricerca dimostra che, dopo un anno in smart working, i lavoratori vogliono lavorare dove e quando preferiscono. Sia per i manager che per gli impiegati ci sono, comunque, delle barriere che devono essere superate. La produttività rimane il problema principale, così come la collaborazione. Alcune aziende devono ancora affrontare problematiche inerenti alle infrastrutture tecniche e di sicurezza, per supportare una forza lavoro geograficamente distribuita, oltre ad allestire con prontezza ed efficacia gli uffici fisici.
Nel 2021, gli imprenditori devono affrontare una sfida unica: creare un delicato bilanciamento che consenta agli impiegati di sentirsi motivati, soddisfatti e produttivi, senza compromettere l’efficienza aziendale.
Questa ricerca sottolinea un’unica certezza: nessun posto di lavoro va bene per tutti, non più.
Scarica il White Paper “Il Futuro Dello Smart Working” di Okta.
Fonte: Okta
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